domenica 7 agosto 2011

interviste

Riceviamo e pubblichiamo:

INTERVISTA AL DIRETTORE DELLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS DI PADOVA STEFANO TAMIAZZO

Per i maturandi del 2011 è tempo di riflessioni e di scelte sul percorso da intraprendere dopo il diploma e la Scuola Internazionale di Comics offre una vasta gamma di corsi per chi vuole formarsi per lavorare nel campo delle arti visive.

Per spiegare i motivi che possono indurre un giovane a scegliere di frequentare uno dei corsi abbiamo pensato di fare qualche domanda a chi dirige l’accademia delle arti visive più prestigiosa del paese.

La Scuola Internazionale di Comics: come nasce l’idea di crearla e perchè internazionale?

A questa solo Dino (Caterini, direttore gen. ndr) può rispondere...

Perchè consiglierebbe a un ragazzo di frequentarla?

Il motivo è semplice ma non ovvio: Perchè permette a tutti con il giusto atteggiamento, di intraprendere un percorso professionale e aggiungerei interiore, che va al sodo senza perdersi in orpelli ridicoli. La nostra è un'attività legata all'artigianato, con o senza tecnologia , e in quanto tale necessita di disciplina e metodo che puoi imparare solo al fianco di chi questo mestiere lo affronta già da anni.

Quali sono secondo lei i requisiti che un allievo deve avere per frequentare la Scuola Internazionale di Comics?

La volontà e l' amore per la materia scelta sono ingredienti senza cui nulla è possibile!!!

Il metodo e la tecnica si apprendono, la passione no...Anche se si può opportunamente alimentare!

Qual è il corso che va per la maggiore?

Il corso col maggior numero di inscritti alla sede di Padova è quello di fumetto, anche se devo dire con grande soddisfazione che sono attivi sia al mattino che al pomeriggio che alla sera anche i corsi illustrazione e grafica pubblicitaria. Crescono nel frattempo con più calma anche cinema d'animazione, web design, e sceneggiatura per fumetto.

Quale corso dà maggiori possibilità di lavorare?

In realtà ogni corso ha le sue peculiarità legate al mercato.

Credo che la cosa più interessante degli ultimi anni, e parlo anche per esperienza personale, sia il fatto di potere vivere nella propria città e di poter lavorare a distanza anche in altri paesi. Questo ha ovviamente amplificato enormemente la possibilità di poter lavorare.

Ovvio che un briciolo di inglese a questo punto non è più un optional.



INTERVISTA A FRANCESCO FROSI, DOCENTE DI FUMETTO ALLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS DI PADOVA

Quando è nata la tua passione per il disegno e cosa ti ha spinto a voler diventare un fumettista?

Da quando a 6 anni mi luccicavano gli occhi al cinema durante la proiezione dei cartoni Disney e da quando ho cominciato a sognare sulle pagine del Giornalino, di Asterix, di Valerian e di Tex e Martin Mystère.

Parlaci della tua esperienza in qualità dinsegnante: cosa significa per te insegnare la tua arte ai tuoi allievi?

Insegnare è unosportcompletamente diverso da quello di Disegnare per conto proprio. E' un misto di documentario e teatro in cui la principale preoccupazione è quella di farsi comprendere e mettere gli allievi nelle condizioni di provare nuove cose, approfondire le loro capacità lavorando sodo e divertendosi il più possibile.

Nel fumetto non esistono formule magiche, come tutti lavori è fatto di prove, di crisi di tanto lavoro sulla tecnica e sulla fantasia, dunque è molto importante insegnare ad essere elastici, curiosi, attenti e documentati.

Personalmente quando vedo le facce soddisfatte degli allievi che riescono finalmente a fare qualcosa che pensavano impossibile per loro, mi sento davvero fortunato e mi compiaccio di essere un insegnante.

Quali caratteristiche ci vogliono secondo te per diventare un bravo disegnatore?

Prima di tutto un bravo disegnatore potrebbe anche non essere un bravo fumettista.

Il bravo disegnatore è colui che disegna bene tutto, i corpi tridimensionali e vibranti, gli ambienti profondi e ricchi di atmosfera, ma se non sciegliere le immagini giuste e creare le sequenze più fluide, non può essere un bravo fumettista.

Quindi oltre a caratteristiche tecniche assolutamente indispensabili (le basi del disegno per intenderci) ci vogliono una gran passione per raccontare e una grande resistenza per perseverare quando sembra che tutto ti dica fai dell'altro.

Se quando disegni un uomo in corsa non ti accontenti che sia corretto anatomicamente ma vuoi proprio che esca dal foglio allora è sicuro, vuoi proprio fare i fumetti.