giovedì 5 luglio 2012

OGGETTI SMARRITI : 4° Premio Skiaffino a Camogli

Riceviamo e pubblichiamo:















Premio Skiaffino - 4a edizione
OGGETTI SMARRITI & OGGETTIVI SMARRIMENTI
CAMOGLI, 7 luglio - 26 agosto 2012
Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, via Castagneto 52

in mostra oggetti curiosi, riscoperti o reinventati con ironia per suscitare stupore e smarrimento attraverso i più spiazzanti meccanismi creativi | opere di Carlo Battisti, Bruno Munari, Man Ray, Skiaffino, Patrizia Traverso | ideazione e cura Barbara Schiaffino e Ferruccio Giromini

inaugurazione | venerdì 6 luglio, ore 18.00

in contemporanea la mostra en plein air
SPAESAMENTI | in giro per Camogli alla scoperta di nuovi punti di vista


La Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti ospita nell'estate 2012 la quarta edizione del PREMIO SKIAFFINO, promosso da Città di Camogli e Provincia di Genova per rendere omaggio alla figura dell’autore satirico e disegnatore umoristico Gualtiero Schiaffino (1943 – 2007) valorizzando l’esercizio del “pensiero laterale” nella creatività. In mostra, con il titolo OGGETTI SMARRITI & OGGETTIVI SMARRIMENTI, un singolare inventario di oggetti curiosi, riscoperti e reinventati con ironia per sorprendere e far riflettere sulla realtà osservata da nuovi punti di vista.

CAMOGLI (GE) - La Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti ospita per l’estate (7 luglio/26 agosto) la rassegna “OGGETTI SMARRITI & OGGETTIVI SMARRIMENTI” - IV edizione del Premio Skiaffino, una combinazione inedita di alcune mostre personali curate da Barbara Schiaffino e Ferruccio Giromini per esplorare, in un fecondo gioco di contaminazioni tra i diversi linguaggi dell’arte, le meraviglie delle cose perdute e dimenticate, degli oggetti “smarriti” perché resi invisibili dall’abitudine e “ritrovati” con nuove funzioni e significati attraverso ironiche e spiazzanti interpretazioni d’artista. Il nucleo espositivo più legato all'arte contemporanea, tra Fluxus e la Patafisica, è affidato alla prima ampia antologica di opere del versiliano Carlo Battisti, artefice di ingegnose e sorprendenti installazioni che si compiono pienamente con l’interazione attiva del pubblico. Non macchine celibi, né esattamente inutili, ma fantastiche e poetiche che forniscono l’occasione per un tributo a due grandi protagonisti dell’arte del Novecento come Man Ray (Cadeau, 1921) e Bruno Munari (Macchina inutile Max Bill, 1933). In questa singolare Wunderkammer si rinnova anche il consueto omaggio a Gualtiero Schiaffino, del quale sono esposti alcuni reperti impossibili e plausibili come la Certificata orma del selvaggio Venerdì e i canestri in fibre vegetali intrecciati uno dentro l’altro dal titolo In-cesti, oltre a una serie di icastici aforismi abbinati alle fotografie scattate in vari angoli di Camogli da Patrizia Traverso, che da anni fonda la sua ricerca artistica nella fusione perfetta di foto e parole. Dall’incontro tra la saggezza fulminante di Skiaffino e gli sguardi sottili di Patrizia Traverso scaturisce, infatti, la mostra en plein air “SPAESAMENTI - In giro per Camogli alla scoperta di nuovi punti di vista”, nella quale “oggetti” o elementi del paesaggio urbano - opportunamente segnalati da grandi etichette - diventano spunto per riflettere e interrogarsi con ironia sulla realtà, chiamando abitanti e turisti a un coinvolgimento diretto.
La rassegna inaugura a Camogli alla Fondazione Remotti venerdì 6 luglio alle ore 18.

Il PREMIO SKIAFFINO - www.premioskiaffino.it - ideato e curato da Barbara Schiaffino e Ferruccio Giromini, è promosso dalla Città di Camogli e dalla Provincia di Genova, in collaborazione con la Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, Regione Liguria, STL “Terre di Portofino”, A.S.C.O.T. Camogli, Pro Loco Camogli, Edizioni Corraini. Il catalogo della mostra (Feguagiskia'studios, 72 pagine, euro 15,00), comprende interventi di Barbara Schiaffino, Anselmo Roveda, Massimiliano Tappari, G.B. Roberto Figari, Ferruccio Giromini.
Gli autori in mostra:

Carlo Battisti
Nato a Viareggio nel 1945, si è diplomato in scultura presso l'Istituto d'Arte di Pietrasanta e ha successivamente frequentato il corso di Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Firenze.
Ha esposto alla Biennale di Parigi presso il Centre National d’Art Contemporain nel 1973, la personale di installazioni sonore alla Sala Brunelleschi di Firenze nel 1987, la Rassegna dell’Arte Patafisica Europea presso la Sala SS. Filippo e Giacomo a Brescia nel 2005 e le mostre, gli eventi e le pubblicazioni dell’associazione culturale BAU di Viareggio.
Incuriosito da sempre dalla contaminazione dei linguaggi così come dall'intreccio delle forme espressive, ha mantenuto costante la ricerca creativa sulla parola: doppiezza, plasticità e alterabilità gli aspetti che in essa più lo hanno stimolato. Ha realizzato - utilizzando le tecniche ed i materiali più diversi - oggetti, libri d'artista, gadget, installazioni, assemblaggi, sculture, sculture sonore interattive e videoproiezioni computerizzate. Ha sempre attribuito grande importanza alla manualità, ai materiali e alla conoscenza dei processi produttivi attraverso i quali l'idea diventa opera. Gli piace, quando possibile, che al suo mestiere tenga il passo un po' di ironia…

Patrizia Traverso
Patrizia Traverso fotografa l'invisibile. Il profumo del deserto, il soffio del vento, le storie degli scrittori, le visioni verbali dei poeti. Per questo dice di essere una fotografa di parola.
Nei suoi racconti fotografici l'universo della parola scritta diventa parte integrante dell'immagine: Genova ch'è tutto dire - immagini per “Litania” di Giorgio Caproni (Il Canneto editore, 2011), Preferisco leggere (Tea, 2010), La Genova di Bacci Pagano (Il Melangolo, 2009), Buon vento e Mari di sabbia (Sperling&Kupfer, 2008 e 2007).
Le sue “fotopagine” sono fotografie confezionate come le pagine di un libro aperto con la rilegatura in acciaio magnetico dove scorrono stralci di citazioni letterarie.
Ha esposto in gallerie e musei in Italia e all'estero e i suoi lavori fotografici sono pubblicati su volumi, quotidiani e riviste.
www.patriziatraverso.it

Gualtiero Schiaffino - Skiaffino - (Camogli, 1943 - 2007)
Con la firma Skiaffino, inizia a disegnare negli anni Sessanta e nel 1968, al Salone dei Comics di Lucca, arriva il primo riconoscimento alla sua striscia a fumetti Santincielo che segna l'inizio di una lunga e fortunata carriera. Suoi articoli, vignette satiriche e fumetti saranno pubblicati su numerosi quotidiani e periodici: “l'Unità”, “Paese Sera”, “Repubblica”, “l'Europeo”, “Panorama”, “Guerin Sportivo”, “Eureka”, “Urania”, “Playboy”, “Emme” e altre testate.
Nel 1975 pubblica La Bancarella, innovativo inserto satirico, allegato al quotidiano genovese “Il Lavoro” e a cui collaborano, tra gli altri, Quino, Umberto Eco, Giampaolo Dossena e Bonvi. Nei primi anni '80 diventa editore e fonda - insieme a Ferruccio Giromini - il mensile “Andersen” e il premio omonimo per i libri per ragazzi. Appassionato di cultura ludica, nel 1993 reinventa il gioco dei tappetti e lancia il Giro d’Italia con i tappi a corona. Nasce così la FIGCT, Federazione Italiana Giuoco Ciclotappo. Successivamente ha affiancato a queste attività l'impegno politico che lo ha portato a ricoprire varie cariche, tra cui quella di assessore al patrimonio culturale della Provincia di Genova e di consigliere delegato di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura.


Dal catalogo “OGGETTI SMARRITI & OGGETTIVI SMARRIMENTI”
(edizioni Feguagiskia'studios):

Il gioco a rimpiattino dietro a identità multiple e divergenti - inverosimili se non impossibili ma sempre plausibili - indossate per sé o ancor meglio create per altri o per ‘altro’ è stata una delle costanti dei divertissement e delle opere di Gualtiero Schiaffino. Non solo nel lavoro creativo professionale e nell’opera maggiore ma anche nelle opere creative minori e quotidiane, quelle ‘gratuite’, quelle inter amicos. Quasi un sottotraccia divertito, a fianco dei più impegnativi - anche quando leggeri e divertitissimi - lavori di autore satirico e professionista della comunicazione. Un’arte dello spaesamento praticata con il gusto del dono e della condivisione dello stupore oltreché dello scherzo complice. Tre opere esposte testimoniano proprio questo côté dell’autore di Camogli: i finti libri per i colleghi assessori della Provincia di Genova (1997-2001), l’“Orma del selvaggio Venerdì” (2004), i canestri vegetali della serie “In-cesto” (2004-2007). Tre azioni creative realizzate per essere donate.
Barbara Schiaffino e Anselmo Roveda | Gualtiero Schiaffino - Forgiare l’impossibile plausibile


Fotografare rappresenta il modo più sofisticato per non vedere. Lo si nota quando facciamo una foto a un monumento: la macchina viene frapposta tra il nostro occhio e il soggetto e deleghiamo a lei lo sforzo di vedere e ricordare. Una soluzione radicale alla questione sarebbe quella di smettere di fotografare, fare passeggiate sul lungomare per guardare la realtà con i nostri occhi. Sono arrivati alle stesse conclusioni i curatori di Spaesamenti, che hanno immaginato una mostra en plein air costituita da opere da guardare con i piedi, passeggiando per le strade del paese. Sono tutte apparizioni in un contesto poco appariscente, che lo sguardo di Patrizia Traverso ha posto di traverso rispetto al cammino che quotidianamente i camoglini compiono. Si tratta di un inciampo, un gradino invisibile, che va ad aggiungersi a quelli già numerosi del borgo verticale. (...) L'incontro tra Gualtiero Schiaffino e Patrizia Traverso è la dimostrazione che i migliori appuntamenti non sono quelli che vengono segnati sulle agende o nei calendari ma quelli che si realizzano per un destino imprevisto, al di fuori del tempo massimo fissato da una vita.
Massimiliano Tappari | Spaesamenti - Vedere per dubitare


Se si vive veramente qui per un po’, andare altrove non è poi così importante, perché si ha certe volte la sensazione di trovarsi davvero in un posto speciale, una sorta di prisma rovesciato in cui si concentrano frammenti di altri tempi e di altri luoghi. Basta fare due passi e guardarsi in giro, per rendersene conto, senza dover ricorrere al pensiero laterale. (...) Se uno si abitua a vivere in mezzo a persone che parlano poco, ma se parlano raccontano storie affascinanti in una lingua che intercala un genovese ingentilito a termini inglesi, francesi e spagnoli, se muove i primi passi tra case altissime inspiegabilmente (per i coetanei provenienti dalle grandi città) prive d’ascensore, se gli insegnano, quando una nave passa fischiando fino a lambire la scogliera, a salutare perché a bordo c’è qualcuno di famiglia, se cresce in compagnia di canarini o di pappagalli multicolori, giocando con conchiglie dalle forme curiose, collezionando e scambiando francobolli di mezzo mondo, costui, crescendo farà sempre più fatica a stupirsi di qualcosa!
G.B. Roberto Figari | Camogli minimale, sacra, esoterica, internazionale


Est modus in rebus. Isolando le parole dal contesto originale, accanto all’ideale classico del giusto mezzo quale concisa esortazione alla moderazione, nell’usura del parlare comune lungo i secoli, più popolarmente e più istintivamente si è passati a recepire la citazione anche come “le cose stesse sanno come devono essere intese”. Dove le cose in sé sembrano quasi acquistare un’anima propria, trasformandosi per sorprendente miracolo da oggetti bruti in soggetti vivi. È anche in questa accezione che il motto dell’antico poeta torna alla memoria davanti alle opere di Carlo Battisti. (...) In realtà, al di là dell’abilità tecnica rigorosamente certosina e dell’anarchica inventiva concettuale neodada (ma declinata con una ironia tutta patafisica - e non a caso al Nostro bisognerebbe rivolgersi come Sua Sommità!), l’artefice Battisti utilizza la parola come puro strumento poetico per sottolineare il suo fare linguisticamente contaminante e il suo percepire (con i sensi e con la mente) i rebus della realtà con sottile animismo panteista.
Ferruccio Giromini | Carlo Battisti - Est modus in rebus


Le macchine, un vero mistero. Finché non ne conosci i meccanismi che le governano, ti sembrano pura magia. (...) Ma se il rapporto con la macchina è spesso impregnato di sorpresa, ovvero ci provoca una scarica elettrica nel cervello, ciò comporta anche piacere; e quel lampo di energia che scocca nel fatale incontro tra essa e noi ci sfida e ci appaga, come in un gioco. Tornati per un istante bambini, per quell’istante giochiamo - e capiamo che con le macchine giocare ci piace: a farle funzionare, a smontarle per capire come funzionano, a rimontarle e a chiederci perché ora non funzionano più, a ripararle, a inventarne di nuove. Utili; e magari pure inutili. Ecco, nella gratuità dell’atto ludico sta comoda anche la gratuità del gesto estetico; e neppure stona la gratuità del senso finale etico. Fare per fare, fare per giocare, giocare per giocare, giocare per fare. Molti artisti, nei loro rispettivi campi, lo hanno sempre saputo, lo hanno spesso praticato. Giocare con le macchine (che non è come giocare con le macchinine) è un’azione complessa, che coinvolge e titilla sanamente più aree dell’encefalo. È uno sposalizio del cervello destro con quello sinistro, ovvero della matematica con la poesia, del prevedibile con l’imprevisto, del serio col faceto. È un’arte speciale, un’arte anche questa.
Ferruccio Giromini | Meccaniche parallele (da William Heat Robinson e Rube Goldberg, a Jean Tinguely e Jacques Carelman, passando per Marchel Duchamp, Man Ray e Bruno Munari)


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Premio Skiaffino - 4a edizione
OGGETTI SMARRITI &
OGGETTIVI SMARRIMENTI
Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti
via Castagneto 52 - 16032 Camogli (GE)

in contemporanea la mostra en plein air
SPAESAMENTI
in giro per Camogli alla scoperta di nuovi punti di vista


Inaugurazione
venerdì 6 luglio 2012 | ore 18.00

Durata mostra
7 luglio - 26 agosto 2012

Orari di apertura
sabato e domenica 15.00-19.00 e su appuntamento | ingresso libero


Informazioni
Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti
via Castagneto 52 - 16032 Camogli (GE)
tel +39 0185 772137
info@fondazioneremotti.it | www.fondazioneremotti.it

Premio Skiaffino
tel +39 010 2510829
info@premioskiaffino.it | www.premioskiaffino.it

Comune di Camogli
Ufficio Cultura | tel +39 185 729061


Ufficio stampa
Barbara Schiaffino | barbara.schiaffino@andersen.it | tel +39 010 2510829 | cell +39 336 748974
Ferruccio Giromini | ferruccio.giromini@gmail.com | tel +39 010 2474362 | cell +39 348 4009944

Il PREMIO SKIAFFINO – www.premioskiaffino .it - è promosso dalla Città di Camogli e dalla Provincia di Genova, in collaborazione con la Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, Regione Liguria, STL “Terre di Portofino”,  A.S.C.O.T. Camogli, Pro Loco Camogli, Edizioni Corraini