lunedì 14 dicembre 2009

In mostra a Bologna le vignette di Vauro, Altan, Staino e tanti altri: "Siamo tutti pedoni"

Riceviamo e pubblichiamo:

Matite pungenti sulle strade dei pedoni

Vignette d’autore per ricordarci che “Siamo tutti pedoni”: i lavori di Altan, Staino, Vauro, Giannelli, Giuliano insieme a Bologna, raccolti in una mostra che vuole fare sorridere ma anche riflettere sulla difficile arte del camminare in città. Tra i promotori il Comune di Bologna

Dante che attraversa “l’inferno” di una strada trafficata, Cappuccetto Rosso che va a far visita alla nonna e preferisce passare per il bosco piuttosto che per la carreggiata in cui sfrecciano le auto, perché “al massimo incontra il lupo”. Questi alcuni degli scenari, un po’ grotteschi, un po’ spassosi delle vignette che descrivono i guai dei pedoni e la loro vita piena di insidie. Eppure "siamo nati per camminare" e anche chi è alla guida di un’automobile è solo momentaneamente un non pedone. A ricordarcelo la mostra “Siamo tutti pedoni” che viene inaugurata sabato 19 dicembre all’Archiginnasio di Bologna: filo conduttore dell’esposizione l’ironia delle più importanti matite italiane che, oltre a strappare un sorriso amaro, invitano il visitatore alla riflessione e all’adozione di comportamenti più responsabili sulle strade.

In Italia, ogni anno, vengono uccisi più di 600 pedoni e oltre 20.000 vengono feriti. Tra i più colpiti gli anziani, oltre il 50% delle vittime infatti ha più di 65 anni. Questa strage che non è dovuta né al caso nè alla fatalità, può essere ridotta drasticamente: basterebbe semplicemente rispettare le regole. E’ significativo che quasi il 30% dei pedoni perde la vita mentre attraversa la strada sulle strisce.

Camminare sulle strade italiane non è facile. Sulle strade di altri paesi europei invece il pedone è sacro. Accanto alle vignette, anche volti e parole dei personaggi che firmano messaggi di buon senso, per invitare a rispettare il pedone e a riscoprire questo antico ma spesso poco considerato mezzo di trasporto: i piedi.

Le vignette sono firmate da Altan, Staino, Vauro, Giannelli, Rebori, Giuliano, Gomboli, Maramotti, Cavaliere, Mausoli, Mencherini, Minoggio, Palumbo, Vitti, Zaniboni. Accanto a queste accattivanti illustrazioni la mostra propone testi di Piero Angela, Margherita Hack, Massimo Gramellini. E ancora i testi del poeta Roberto Roversi, del filosofo Duccio Demetrio, di Franco Taggi, considerato il maggiore esperto di sicurezza stradale in Italia, e tanti altri.

L’iniziativa vuole contribuire a creare un clima culturale che susciti simpatia e rispetto verso i pedoni, perché la città possa percepirli non come ostacoli sulle strade di chi guida ma come “motore” della mobilità pulita. Una mobilità che fa bene alla salute delle persone e della Terra. Chi cammina infatti non inquina e non spreca energia, si gode le vie ed i paesaggi, stimola perfino il suo stesso buon umore. Per trasformare le strade amare in strade “da amare”.

La mostra “Siamo tutti pedoni” è promossa da: Comune di Bologna, Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna, Centro Antartide, i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil, Ancescao, Provincia e Azienda Usl di Bologna, Auser, Archiginnasio, Legambiente con il patrocinio dell’Università di Bologna.

La mostra rimarrà aperta all’Archiginnasio, in Piazza Galvani 1, sino al 24 gennaio. Inaugurazione sabato 19 dicembre, ore 11. L’esposizione è visitabile anche sul sito www.siamotuttipedoni.it




Per ulteriori informazioni:

Centro Antartide, tel 051-260921

La collana MAESTRI del FUMETTO si congeda dai lettori con un NUMERO SPECIALE: ROBESPIERRE di MAX BUNKER!

Riceviamo e pubblichiamo:

Questa settimana in edicola con Panorama e Il Sole 24 Ore per la collana Maestri del Fumetto curata da Magic Press vi presentiamo:

Robespierre (Maestri del Fumetto-Numero Speciale) di Max Bunker

Abbasso il tiranno!”

Morte di Robespierre, Il soldatino impiombato, Il processo, Giulio Cesare, Edipo Re, Poi improvvisamente, I pagliacci, Il regalino e Population checker sono alcune delle storie che Max Bunker ha realizzato in cinquant'anni di carriera. Celebriamo il maestro con una selezione di alcuni dei suoi racconti realizzati da geniali disegnatori come Beppe Madaudo, Giampaolo Chies, Marco Nizzoli e Magnus.

Robespierre l’anima della rivoluzione Di Luciano Secchi

Per alcuni storici Robespierre e l'uomo che ha cercato di mantenere la pace e di introdurre in Francia un regime democratico facendo divenire la legalità una concretezza non solo politica ma anche sociale; per altri è un pazzo, un utopista sanguinario, responsabile del Terrore e dei suoi massacri. Dopo il crollo dell'“Incorruttibile”, la reazione termidoriana si scatena con virulenza contro la sua memoria; di lì a poco appaiono un gran numero di libelli in cui gli vengono addebitati tutti i crimini e i misfatti della Rivoluzione, occasionati, secondo i più o meno ignoti autori, dalla sua ferocia e dalla sua sete di sangue. Ma la corruzione che fa seguito alla decapitazione di Robespierre, ha fatto già rivedere le opinioni a personaggi socialmente più sensibili, come Babeuf che lo considera il padre spirituale della sua Congiura degli Eguali. […]

[…] Il Direttorio, il Consolato e l'Impero cancelleranno tutto ciò che possa collegarsi a lui, tanto da renderlo quasi dimenticato alla gente. La sorella Charlotte, durante il Termidoro, viene imprigionata e quando torna in libertà, riesce a sopravvivere solo adottando il cognome della madre, Carraut, e trascorre il tempo che la separa dalla morte, abbozzando delle memorie alquanto imprecise sia nei tempi sia nei luoghi. Nel 1834 l'ultima dei Robespierre muore. Cosa è rimasto in Francia di Maximilien Robespierre, l’“Incorruttibile”? Ad Arras, sua città natale, gli è state dedicato, nel 1933, un busto commemorativo e la via in cui egli ha abitato ha assunto il suo nome, così come Robespierre è stato recentemente denominato il liceo cittadino, ma Parigi, la grande capitale ha sempre rifiutato di prendere in considerazione la memoria dell’“Incorruttibile”. Ogni generale dell'Impero, anche il più anonimo, ha una via che lo ricorda, Danton è rammentato in un imponente monumento a Saint-Germain-de-Près; nel bicentenario della sua nascita (1958) il Comune di Parigi ha preso in esame la proposta socialista di onorare la memoria di Robespierre o erigendogli un monumento oppure dedicandogli una via, ma la proposta è stata bocciata per un solo voto. [...]


Autore Max Bunker, VV.AA. / Pagine 192 / Formato 21x27, Cartonato, B&N / Euro 9,90

Luca Ippoliti
Ufficio Stampa e Comunicazione
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CONCORSO STRISCE DI JAZZ 2010 - scad. 27/02/2010

Riceviamo e pubblichiamo:

L'Associazione Piacenza Jazz Club, il Circolo ArciComics Il Senso delle Nuvole - Arcadia
con il Patrocinio di Editoriale Libertà, presentano la terza edizione del concorso "Strisce di Jazz".

Il concorso è gratuito e aperto a chiunque voglia cimentarsi nella creazione di una tavola
illustrata o fumetto auto conclusivo a tecnica libera riguardante il tema della musica jazz.
Gli elaborati dovranno pervenire in originale entro e non oltre il 27 febbraio 2010.


Cliccando QUI trovate il bando completo.

Per ulteriori informazioni sulla partecipazione al concorso scrivete a mezzo e-mail
all'indirizzo:
StrisceDiJazz@gmail.com
Referente: Christian Genocchi

www.piacenzajazzfest.it
http://ilsensodellenuvole.blogspot.com/ (online il bando completo)


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Circolo ArciComics Il Senso delle Nuvole - Arcadia
e-mail e MSN: IlSensoDelleNuvole@gmail.com
web: http://ilsensodellenuvole.blogspot.com/