venerdì 25 ottobre 2013

Silvia Ziche da Antani Comics

Riceviamo e pubblichiamo:

Alice e Lucrezia a quel paese: un viaggio tra i problemi di tutti i giorni e i dilemmi esistenziali delle due super ironiche creazioni di Silvia Ziche

Una ha 20 anni e tutto l'ardore rivoluzionario modello “peace and love” condito da un ingenuo romanticismo serpeggiante, l'altra a 40 anni suonati, casalinga disperata, lavoratrice frustrata, innamorata ossessiva, alienata televisiva, disastro umano, single inzitellita – come la sua creatrice ama definirla - si dibatte tra forzato cinismo e vana ricerca del principe azzurro. Sono Alice e Lucrezia, le due strepitose creazioni della grande autrice del fumetto made in Italy che è Silvia Ziche. Ritroviamo questi due esemplari di donna riunite in un'opera semplicemente spumeggiante: “Alice e Lucrezia a quel paese”, fumetto che verrà presentato sabato 26 ottobre presso la fumetteria Antani Comics di Terni. A parlarne sarà la stessa autrice che incontrerà i suoi fan a partire dalle ore 16:00.
Silvia Ziche, originaria di Thiene, classe 1967, sin dall'infanzia ha coltivato la passione per il fumetto, in particolare quello di casa Disney. Tra i suoi maestri si annoverano il compianto Giovan Battista Carpi, presso il quale ha collaborato per circa un anno, Giorgio Cavazzano e Romano Scarpa, seguiti sin da quando le storie non erano ancora accreditate.
Da appassionata di storie Diney ne è diventata autrice: collabora infatti attivamente a Topolino. Oltre al lavoro, quasi esclusivo, per Disney Italia, la Ziche ha collaborato anche con varie altre riviste, come Linus, Comix e Cuore, realizzando vignette satiriche in collaborazione con Maurizio Minoggio.
Sua creazione parallela ai lavori Disney è appunto Alice che, resuscitata dal freezer in cui era stata surgelata nel 1995, torna «a quel paese» con gli stessi 20 anni ed entusiasmo di prima, credendo anzi che la situazione politica, economica, sociale e culturale sia sensibilmente migliorata. Con un'ingenuità al limite dell'irritante la vediamo dire in una delle tavole: «Ricordo bene Tangentopoli e l'inchiesta "Mani pulite. Dopo quegli eventi, la politica deve essere per forza diventata un'arte nobile, limpida, disinteressata, al servizio dei cittadini!».
Una sognatrice, non c' che dire, ma a compensare questa dose di ottimismo ci sarà la disillusa Lucrezia, le cui avventure compaiono regolarmente nelle esilaranti strisce nella rivista Donna Moderna, personaggio che si pone delle domande realmente esistenziali tipo come superare la prova costume o a che età si debba iniziare a mettere la crema antirughe.
Eppure, nemmeno la cinica e mondana Lucrezia, rimarrà immune dalle favole: la vedremo contrarre il virus della Bella Addormentata 2.0 ed innamorarsi di un suo bieco committente, aspirante capopopolo, truffaldino e spietato. Alice, intanto, sarà alle prese con l'organizzazione di una rivoluzione nell'intento cambiare il mondo e, per farlo, inizierà a telefonare a tutti gli abitanti del pianeta, chiamandoli a raccolta uno a uno. Rimarrà però invischiata nelle pieghe della tecnologia perdendosi in internet.
L'ultima fatica di Silvia Ziche si prospetta quindi come un concentrato di ironia, scontri generazionali ed ideologici che la sua penna, squisitamente politica ma così raffinata riesce a sbriciolare in una sara riasata rigenerante.
E riguardo a questa capacità di far ridere Silvia Ziche così risponde: “Quando mi metto a pensare a una vignetta o a una tavola, capisco che l'idea è buona perché, appena arriva, fa sorridere anche me. In quanto a far riflettere, dipende dal fatto che la vignetta è essa stessa frutto di una mia riflessione, di dubbi e incertezze che non riesco a risolvere, o a tenere a bada. Condivido i miei dubbi. Così, chi legge, può arrivare alla sua personale conclusione sull'argomento.”

Interessante a questo proposito la conclusione su come giri il mondo a cui è arrivata Lucrezia: dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna. E dietro ogni grande donna c'è sempre, inevitabilmente, un uomo che si lamenta.