sabato 1 ottobre 2011

Sergio Bonelli, se un ricordo non basta...

Oggi, 29 settembre, nel giorno del funerale di Sergio Bonelli, venuto a mancare il 26 settembre scorso, aggiungiamo un altro ricordo a cura di Gianpaolo Bombara.


Per quelli come me, che frequentano le fiere del Fumetto da diversi anni, è quasi impossibile non aver avuto l'occasione di incontrarvi Sergio Bonelli.
Poteva perciò capitare di veder arrivare un ometto quasi schivo e però molto curioso di quanto succedeva intorno, e quando si veniva a sapere chi fosse, si scopriva anche di come fosse circondato da alcuni dei grandi nomi del fumetto italiano.


Sergio Bonelli, oltre naturalmente a seguire la sua casa editrice, era molto attento alle nuove realtà del fumetto e a chi si avvicinava a questo mondo timidamente e che magari cercava di ritagliarsi un piccolo spazio.
Se ne aveva il tempo, parlava volentieri con chi lo fermava per dimostrargli il proprio affetto di lettore. In maniera quasi timida e ritrosa, ma sempre con un consiglio o un apprezzamento per quanto gli facevano vedere.

Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo avuto la possibilità di mostrargli il nostro operato. Conosceva da sempre la nostra rivista Walhalla, e naturalmente, ad ogni uscita, non potevamo dimenticare una copia da inviargli in redazione o, con più piacere, da consegnargli di persona.

Era talmente interessato a quanto stavamo portando avanti che, quando istituimmo la tessera dell'Associazione, fu il possessore della tessera n° 1! Non vi sto a dire quale onore fosse e rimanga per noi.

Sono poi molti i ricordi che, chi più chi meno, ci legano alla persona di Sergio Bonelli. E questo senza tralasciare i molti anni passati a leggere gli albi scritti da lui.


Per esempio, quando tempo fa ebbi bisogno di un suo breve intervento per la rubrica "Dicono di lui..." che inseriamo all'interno del dossier che in ogni numero della rivista dedichiamo ad uno o più autori (in quel caso si trattava di Leo Cimpellin), mi permisi di chiederglielo durante una fiera. Lui accettò volentieri e, non avendo dimestichezza col computer, mi fece dare i miei recapiti ad un suo collaboratore.
Passarono pochi giorni che mi arrivò una email dalla Bonelli in cui lo stesso Sergio faceva riferire che si scusava per il ritardo (!) e anche per la lunghezza dell'articolo. Ovviamente, mi guardai bene dal tagliarlo in fase di composizione... (per chi fosse interessato, lo trovate su Walhalla n° 9).



Roberto Totaro potrebbe poi raccontare meglio di come posso fare io un aneddoto capitato un paio di anni fa a Lucca. In quell'occasione, Roberto sedeva accanto a me alla presentazione della nuova veste de Il Giornalino da parte del nuovo direttore, padre Stefano Gorla.
Eravamo verso il fondo della stanza, mentre nelle prime file sedeva Sergio Bonelli, che non si fece mancare l'occasione per dare il proprio giudizio sulla testata e su come preferisse quando c'erano i vecchi autori del passato. Una sola cosa, sembrava piacergli della rivista: quel "Giornalino della giungla" il cui autore era proprio di fianco a me.
A quel tempo non si conoscevano, ma fu divertente vedere Bonelli parlare, ignaro che l'autore fosse presente in sala, lodandone le storie mentre vicino a me Roberto era visibilmente sorpreso e contentissimo dell'ottima critica. Passò un po' di tempo prima che si convinse a contattare Bonelli per ringraziarlo, ma da allora si instaurò un certo dialogo, persino con richiami nelle rubriche scritte da Bonelli stesso.


Dopo questo aneddoto di cui Totaro si vergognerà moltissimo (scusa Roberto ^_-), per finire uno più personale.
L'ultima volta che vidi di persona Sergio Bonelli, fu a Cartoomics di quest'anno, nel corso della commemorazione per i 50 anni di Zagor, a cui io non sarei mancato per nulla al mondo!
Al termine del bellissimo incontro (preziosissimo il racconto di Bonelli su come nascevano, in maniera quasi casalinga, quei primissimi albetti a striscia), mi avvicinai per fargli autografare il volume Mondadori dedicato allo scontro di Zagor contro il vampiro. Questo albone che raccoglie una delle storie più apprezzate del Guido Nolitta/Sergio Bonelli che all'epoca scriveva le avventure del personaggio, avevo deciso di farlo dedicare a mio figlio di 10 anni, da qualche mese novello lettore di Zagor.
Naturalmente, ne approfittai per raccontare a Bonelli del fatto che avesse acquisito un giovane lettore, e lui ne fu piacevolmente colpito. Mi è sembrato un bel regalo, comunicargli che le sue storie potevano ancora appassionare le nuove generazioni.


Concludo così questo mio lungo post dedicato a quello che considero uno dei grandi Signori (nel senso di infinita modestia e professionalità) del fumetto. Categoria che va scomparendo sempre più.
Ci ho messo un po' a digerire la notizia, quando l'ho vista ieri mattina (27 settembre) online nel sito del Corriere della Sera. Per questo ho dovuto far passare un po' di tempo prima di parlarne. Ed ora, più ci penso e più ricordo cose che, in un modo o nell'altro, per tutti questi anni hanno legato noi lettori a questo grande editore.

Con la sua perdita, è scomparso un altro pezzo della Storia del fumetto che non potrà più essere come prima. Ma vedremo nei prossimi mesi. E magari ne riparleremo.

Vado a rileggermi un po' del suo Mister No. Buone letture a tutti.


Gianpaolo Bombara
Vicepresidente Associazione Culturale e Artistica ComixComunity...
... e soprattutto uno dei tantissimi lettori cresciuti con le storie di Sergio Bonelli e dei suoi collaboratori.



Le foto qui riportate sono di Emanuela Oliva, che ringraziamo. Se volete contattarla, riportiamo qui sotto i suoi recapiti:

Emanuela Oliva
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