giovedì 14 gennaio 2010

LE AVVENTURE DI LEONARDO a fumetti, in edicola con il Giornalino

Riceviamo e pubblichiamo:


su il Giornalino di questa settimana
LEONARDO
a fumetti le avventure della serie tv prodotta dal Gruppo Alcuni


E' un Leonardo Da Vinci adolescente quello che appare sulle pagine de il Giornalino a partire da questa settimana. Tutto intuito e creatività, il giovane vive e si diverte circondato da amici - Gioconda, Lorenzo e il gatto Pardo - e da altri personaggi meno simpatici e un pochino invidiosi. Gli episodi, pubblicati in un totale di 48 tavole per 6 settimane, si svolgono tra l'avventura infinita che emerge dalle mille idee del giovane genio, l'entusiasmo e la voglia di coinvolgere gli amici nelle sue primordiali invenzioni, anch'essi destinatari - talvolta inconsapevoli - di bizzarre sperimentazioni. Benché osteggiato dagli antagonisti Gottardo, Laura, i tre fratelli Brandi e la maga Plinia, Leonardo avrà sempre la meglio, forte della sua capacità di osservare la natura e di trarne insegnamento.
Realizzato a cartoni animati in una coproduzione del Gruppo Alcuni di Francesco e Sergio Manfio, Rai Fiction e DQ Entertainment, Leonardo fu trasmesso su Rai 2 e successivamente pubblicato in doppio dvd per Multimedia San Paolo.
La versione a fumetti, prodotta in esclusiva per il Giornalino, presenta un adattamento nei testi di Sergio Manfio e nei disegni dello staff del Gruppo Alcuni.

Sempre questa settimana, il Giornalino promuove il film "I Cuccioli - Il codice di Marco Polo", la nuovissima produzione dei fratelli Manfio. Per l'uscita nelle sale cinematografiche prevista per il 22 gennaio, il Gruppo Alcuni ha realizzato, in collaborazione con il Giornalino, un gioco creato appositamente per i lettori per offrire loro la possibilità di ricevere un ingresso gratuito cliccando sul sito www.cucciolifilm.it. Il gioco è attivo dal 14 gennaio.


Il Gruppo Alcuni nasce 30 anni fa come gruppo teatrale su iniziativa di due fratelli, Sergio e Francesco Manfio. Nel corso degli anni, i Manfio hanno voluto collegare i propri spettacoli a progetti, sempre legati al mondo dell'educazione e dell'infanzia, che comprendessero editoria, giochi didattici e televisione, muovendosi presto nell'ambito delle produzioni multimediali. Da qui nascono cartoni animati, cd-rom, giochi interattivi, spettacoli teatrali, programmi televisivi e proposte editoriali. Per quanto riguarda i programmi televisivi, Francesco e Sergio Manfio hanno ideato, 14 anni fa, "Ciak Junior", un progetto internazionale che propone una televisione fatta veramente dai ragazzi e per i ragazzi. Tra le produzioni più importanti, " I Cuccioli", la live action “Eppur si muove”, “I X Comandamenti”, Il Giubileo dei ragazzi. Fra Jacopone racconta” e molte altre.

In edicola Alan Ford Story #11

Riceviamo e pubblichiamo:

In edicola con Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni

ALAN FORD STORY n.11!

CONTIENE:

Alan Ford #21: Bombafobia

Una banda di dinamitardi sta seminando il panico a New York. Le bombe esplodono dovunque e il Gruppo TNT deve fermare i terroristi... senza farsene terrorizzare!


Alan Ford #22: #22) La paura fa novanta

Il castello di Cantertown, in Scozia, è infestato da un misterioso fantasma. La missione di Alan Ford e soci? Scoprire se si tratta di un vero spettro o di un semplice imbroglio!

BOMBA O NON BOMBA: di Moreno Burattini

È il 1973 quando Fabrizio De André pubblica l’album “Storia di un impiegato”, perfetto specchio dei tempi, contenente la canzone “Il bombarolo”. Canzone che comincia così: “Chi va dicendo in giro / che odio il mio lavoro / non sa con quanto amore / mi dedico al tritolo”. Ed è di due anni prima (per la precisione, del febbraio 1971) l’uscita in edicola di “Bombafobia”, il ventunesimo albo di Alan Ford, che con altrettanta puntualità fotografa la realtà dell’epoca. Anni indubbiamente difficili. Tuttavia, sarebbe uno sbaglio immaginare che l’ondata di attentati dinamitardi messa in scena da Max Bunker faccia esclusivamente riferimento alle bombe esplose in Italia nei mesi precedenti alla sua sceneggiatura. Le esplosioni, indubbiamente, c’erano state. Il 25 aprile del 1969 un ordigno scoppiò nello stand della Fiat alla Fiera Campionaria di Milano, provocando sei feriti, mentre un secondo venne ritrovato inesploso alla Stazione Centrale. Nell’agosto dello stesso anno deflagrarono ben otto bombe su diversi treni in varie parti d’Italia, provocando dodici feriti. Ben più tragico il bilancio della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre, sempre a Milano, quando un’esplosione in una banca causò la morte di diciassette persone e il ferimento di altre ottantotto. Una seconda bomba venne disinnescata nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala. Una terza invece scoppiò a Roma nello stesso giorno in un sottopassaggio della Banca Nazionale del Lavoro, facendo tredici feriti. Altre due cariche esplosive deflagrarono davanti all'Altare della Patria e all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia, facendo quattro feriti. Il 22 luglio 1970 un ordigno fece deragliare un treno a Gioia Tauro (sei morti, cinquanta feriti). Nella maggior parte dei casi, le indagini batterono inizialmente la pista anarchica: soltanto alla fine del 1972 si cominciò parlare di terrorismo nero per Piazza Fontana. Del resto, gli anarchici già da molto tempo erano vittima di pregiudizi, dovuti all’ondata di attentati (assassini politici e atti dinamitardi) compiuti fra Ottocento e Novecento, e proseguiti in America durante gli anni Venti del secolo scorso: a fare le spese del clima di terrore furono il pugliese Nicola Sacco e il piemontese Bartolomeo Vanzetti, arrestati negli Stati Uniti nel 1920 con la falsa accusa di aver commesso una sanguinosa rapina e giustiziati sette anni dopo. Dunque, la “bombafobia” non nasce con Piazza Fontana, ha radici più antiche. Del resto, la paura delle bombe, negli anni Cinquanta e Sessanta, prima che gli anarchici o i neofascisti, riguardava i dinamitardi sudtirolesi, che rivendicavano l’autonomia per l’etnia di lingua tedesca. Il 20 settembre 1956 ci fu il primo attentato in Alto Adige, con l’abbattimento di un traliccio a Settequerce, vicino a Bolzano. Nel periodo caldo del terrorismo altoatesino, tra il 1956 e il 1966, vi furono oltre trecento attentati a centrali elettriche, linee dell'alta tensione, stazioni ferroviarie. Nel 1961 si contarono trentasette attentati in quella che fu chiamata la “notte dei fuochi”, fra l’11 e il 12 luglio 1961, con bombe anche a Roma, Genova e Milano. A fare da bersaglio, a un certo punto, non furono solo le infrastrutture: a partire dal 1964 vennero prese di mira le forze di polizia, e nove agenti, tra carabinieri, guardie di frontiera e finanzieri, vennero uccisi. Anche in questo caso, resta una traccia in una canzone: con “Brennero 66” (dall'album d'esordio "Per quelli come noi") i Pooh vinsero il Festival delle Rose, ma il testo, giudicato troppo “politico”, fu censurato dalla Rai, che impose un titolo diverso ("Le campane del silenzio"). Solo nel 1971 la situazione si sbloccò con l'approvazione da parte del parlamento italiano di un pacchetto di provvedimenti che accoglieva molte delle richieste dei sudtirolesi. Ma non c’erano soltanto le bombe piazzate da gruppi eversivi o ideologici a far paura. C’erano anche i “solisti”. Il primo bombarolo di questo tipo noto alle cronache fu George Metesky, meglio noto come Mad Bomber, attivo tra il 1940 e il 1956, che mise in atto ben trentasette attentati esplosivi a New York, tempestando i principali quotidiani di messaggi rabbiosi contro la “società capitalistica”. I bombaroli di “Bombafobia” appartengono invece a una specie di setta il cui scopo è “seminare panico e terrore”: gli adepti portano al collo una medaglia con l’effige di una bomba H. Si tratta di un chiaro riferimento alla proliferazione delle armi nucleari nella Guerra Fredda in atto in quegli anni tra il blocco americano e il blocco sovietico

Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Cura editoriale Magic Press / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 7,90

Luca Ippoliti
Ufficio Stampa e Comunicazione
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Fumetto: Premio "Via Roma Caffè 33" 2010

Riceviamo e pubblichiamo:

Premio “Via Roma 33 Café”
Terza edizione 2010 – Fumetto

Il Premio è bandito dal “Via Roma 33 Café”. Da un’idea di Franca Barbuggiani, realizzata dalla stessa in collaborazione con la Sezione Veneto della Società Lettere Arti Scienze (associazione internazionale senza fini di lucro per la promozione sociale) con il sostegno di Pellini Caffè.

La partecipazione al Premio è rivolta esclusivamente ad autori, anche residenti all’estero, che presentino testi in lingua italiana.

La storia a fumetti dovrà essere inedita e composta al massimo da 8 tavole in bianco e nero o a colori. Il tema, liberamente interpretato, per la terza edizione 2010, è: “Giulietta e Romeo, ovvero, Degli amori sfortunati”.

Gli elaborati dovranno essere inviati in 8 copie. Una soltanto recante all’interno nome, cognome, indirizzo, numero di telefono (fisso e cellulare) e e-mail dell’autore.
Gli elaborati dovranno essere presentati in fotocopie o in stampe di buona qualità, anche per chi usa software specifici. Non si accettano invii per e-mail.
Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 31 maggio 2010 (farà fede la data del timbro postale) al seguente indirizzo:

Segreteria Premio “Via Roma 33 Café”
Via Roma 33 – 37121 Verona

Gli elaborati non saranno restituiti.

I concorrenti conserveranno la piena proprietà delle opere e la paternità intellettuale. La commissione, tuttavia, si riserva la possibilità di pubblicarle, a titolo gratuito, su riviste e/o su siti internet specialistici, e/o di esporle nei locali del “Via Roma 33 Café”, o in altre sedi.

Gli autori, premiati o segnalati, sono tenuti a intervenire personalmente alla cerimonia di premiazione. Non è prevista la spedizione dei premi. La cerimonia di premiazione si terrà martedì 15 giugno 2010 nei locali del “Via Roma 33 Café”.

Al primo classificato verrà consegnato un premio in denaro di 300 €, diploma al secondo e terzo; previste inoltre eventuali segnalazioni di merito.
Il giudizio della giuria è insindacabile.
La partecipazione al Premio implica l’accettazione del regolamento in tutte le sue parti.

Per informazioni: tel. 045 591917, info@viaroma33cafe.it, www.viaroma33cafe.it