giovedì 7 luglio 2011

Paco Roca, L'inverno del disegnatore a Mantova Festivaletteratura 2011

Riceviamo e pubblichiamo:



Sul Il Giornalino, anticipazione in esclusiva di alcune immagini del film di Enzo D'Alò, "Pinocchio, il film". Storia dell'opera, fumetti e le edizion

Riceviamo e pubblichiamo:



Questa settimana, su il Giornalino

Pinocchio compie 130 anni

in esclusiva, l'anticipazione di alcune immagini del film di Enzo D'Alò, "Pinocchio, il film".

Storia dell'opera, gli illustratori e le edizioni della favola italiana più famosa nel mondo.

il Giornalino, il settimanale per ragazzi del Gruppo Editoriale San Paolo, celebra i 130 anni di Pinocchio con ampi servizi di approfondimento sulla storia dell'opera, gli illustratori e le diverse edizioni che da oltre un secolo hanno reso intramontabile le avventure del bambino-burattino più famoso del mondo.

A Pinocchio il Giornalino dedica, inoltre, la copertina del numero in edicola che riporta in anteprima (e in esclusiva per i lettori) due immagini di "Pinocchio, il film", nei cinema la prossima primavera. Non poteva mancare, quindi, l'intervista al regista e sceneggiatore Enzo D'Alò, noto per i successi come "La gabbianella e il gatto", "Momo" e altri, puntuale nel rivelare i dettagli sul progetto: una realizzazione di circa 200 mila immagini per una coproduzione internazionale ha visto al lavoro 120 persone, tra i quali Lorenzo Mattotti, autore delle illustrazioni del nuovo Pinocchio e Lucio Dalla, per le sette canzoni che si inseriscono nel corso del racconto.

Oltre all'intervista, una carellata della fortuna cinematografica di Pinocchio, dalle più "datate" alle più recenti, come il capolavoro di Luigi Comencini "Le avventure di Pinocchio (1972) e la famosissima produzione Disney del 1940, senza escludere realizzazioni meno conosciute come "Pinocchio Tremila", ambientato nel futuro, dove la Fata Turchina diventa Cyberina, una fata olografica.

Parallelamente, un servizio di Lodovica Cima sviluppa la storia letteraria e l'incredibile successo del romanzo di Collodi, con la prima pubblicazione su "Il Giornale per i Bambini" del 7 luglio 1881 fino alle edizioni diffuse in tutto il mondo, le oltre 240 traduzioni e i curiosi adattamenti del racconto secondo la cultura dei vari Paesi. Un accenno anche al lavoro degli illustratori: Enrico Mazzanti (1883), Attilio Mussino (1911), Lorenzo Mattotti (1991), Emanuele Luzzati (1996) e Guido Scarabottolo (2010).

La rubrica di bricolage Raffa per te insegna ai giovani lettori a costruire il burattino mentre il direttore de il Giornalino p. Stefano Gorla racconta la storia delle diverse versioni a fumetti di Pinocchio: delle primissime di Carlo Cossio e Giorgio Scudellari, ai dettagli sulla variopinta e indimenticabile realizzazione Jacovittiana e quella successiva di Luciano Bottaro.

Di seguito l'intervista de il Giornalino a Enzo d'Alò e in allegato la copertina del settimanale con la prima immagine del film.

L'intervista è pubblicata integralmente anche su www.G-web.it

Milano, 7 luglio 2011

Enzo d’Alò racconta il suo Pinocchio

Strano che il personaggio della letteratura per ragazzi più celebre al mondo venga associato, a distanza di oltre sessanta anni dalla sua realizzazione, al film di animazione di Walt Disney. Strano perché quel Pinocchio aveva conservato assai poco della storia originaria di Collodi, era ambientato nel Tirolo e non in Toscana, tralasciava moltissimi episodi e introduceva personaggi che non esistevano nel libro. E per molti bambini di tutto il mondo quello di Disney rimane l’unico Pinocchio che conoscono. A colmare la lacuna ci sta pensando Enzo d’Alò, il regista italiano che ha firmato successi come La freccia azzurra, La gabbanella e il gatto, Momo, Opopomoz, e che per la tv ha diretto tanti episodi della Pimpa e di recente la bella serie Pipì, Pupù e Rosmarina.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in Lussemburgo, dove con un’équipe di 60 animatori sta lavorando alle fasi conclusive del suo “Pinocchio” che dovrebbe uscire nelle sale di tutto il mondo nella primavera del prossimo anno e che sarà poi raccontato in un libro edito da Rizzoli. Un progetto ancora in gran parte top secret di cui abbiamo avuto qualche anticipazione in esclusiva.

Da quando ci stai lavorando?

«Realizzare un Pinocchio tutto made in Italy, molto fedele allo spirito originario del racconto di Collodi, è un sogno che ho nel cuore da tanto tempo. Nel 2000 avevo realizzato un primo episodio “pilota” già con i disegni del grande Lorenzo Mattotti, illustratore italiano di fama internazionale. Ma poi è arrivato il Pinocchio di Benigni e il progetto è naufragato. Ora invece ci siamo proprio!».

Che Pinocchio sarà il tuo?

«Pieno di sorprese e molto incentrato sul rapporto padre figlio: io credo che Collodi, che di figli suoi non ne ha avuti, abbia messo molto di sé nella figura di Geppetto, e che il suo burattino sia stato per lui davvero come un figlio. Penso che il momento più bello di tutta la storia sia quando Pinocchio smette di essere solo il bambino che riceve, ma dona lui stesso aiutando il babbo in difficoltà nella pancia del pescecane».

Il grillo farà una brutta fine?

«Rimarrà un po’ nel vago così come il finale: è meglio restare burattino o trasformarsi in qualcosa d’altro? Mi piacerebbe che i ragazzi si interrogassero su questo aspetto, che scegliessero loro l’esito che preferiscono. Con i miei film mi piace intrattenere, divertire, ma anche far riflettere».

Perché in Lussemburgo?

«Si tratta di una coproduzione tra Francia, Belgio, Lussemburgo e Italia, quindi le varie fasi della lavorazione, che coinvolgono oltre 120 persone, si svolgono in questi Paesi. Entro l’autunno finiremo i disegni (in tutto saranno circa 200.000!) e poi penseremo a trovare le voci giuste per i dialoghi e le canzoni. E Pinocchio dovrà avere la voce di un bambino!».

Che ruolo avranno le canzoni?

«Quelle ci sono già e sono state scritte da Lucio Dalla. Sette canzoni che si inseriscono nel flusso del racconto, e che saranno cantate dagli stessi attori che doppiano i personaggi. I disegnatori devono adattare i movimenti della bocca, la gestualità del viso a quello che i personaggi dicono o cantano. Un lavoro molto complesso. E per la prima volta in un’animazione tradizionale, tutto è stato fatto in digitale».

Il tuo Pinocchio farà... il giro del mondo?

«Ce lo auguriamo. E abbiamo anche previsto che tutte le canzoni saranno cantate nella lingua di ogni Paese in cui il film arriverà».





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DOUbLe SHOt: comunicato stampa L'URLO DEL POPOLO vol. 1 di Jacques Tardi

Riceviamo e pubblichiamo:




Jacques Tardi

L’URLO DEL POPOLO vol. 1: I cannoni del 18 marzo – La speranza assassinata

160 pag., cartonato, b/n

formato 30x24 cm

30,00 €

All'alba della Comune di Parigi, mentre monta la voce della sommossa e della speranza del popolo, viene ritrovato nella Senna il cadavere di una donna, che stringe nella sua mano un occhio di vetro con sopra il numero 13.

Inizia così una delle epopee più belle ed importanti del panorama fumettistico europeo, grazie all’arte di un immenso Jacques Tardi, che adatta, in un sontuoso formato cinemascope, il romanzo di Jean Vautrin, un gigante della letteratura francese.

La prima grande insurrezione popolare della Storia, che nella primavera del 1871 portò alla nascita del primo governo proletario, è l’affascinante sfondo dove figure storiche si mescolano ad una moltitudine di personaggi che s’incrociano, si cercano, si affrontano o si evitano.

I destini di Grondin, del poliziotto Barthélemy, di Tarpargnan e di altri indimenticabili protagonisti, si intrecciano poco a poco con il tuonare dei cannoni e le canzoni della rivoluzione, sulle barricate erette dal popolo contro l’esercito incombente.

Un intrigo di misteri, un romanzo di formazione collettivo, la storia straordinaria e sanguinante della Comune di Parigi, L’URLO DEL POPOLO è tutto questo, ma anche di più: è un “omaggio all’umanità”.

La DOUbLe SHOt pubblicherà la serie completa in due prestigiosi volumi cartonati. In questo primo albo troverete “I cannoni del 18 Marzo”, premiato ad Angoulème nel 2002 con il premio Alph-Art per il miglior disegno e il premio Alph-Art dei lettori, e “La speranza assassinata”, immediato seguito che ha consacrato L’URLO DEL POPOLO come una delle opere più rilevanti dello scenario fumettistico europeo e mondiale.


L'intervista a Pierdomenico Baccalario online su Booksweb.tv

Riceviamo e pubblichiamo: