domenica 7 agosto 2011

intervista

Riceviamo e pubblichiamo:

INTERVISTA A MATTEO ROSIN, DOCENTE DEL CORSO DI GRAFICA ALLA SEDE DI PADOVA


Quali competenze sono richieste ad un buon grafico?

Le competenze che riguardano il ramo della grafica pubblicitaria e della comunicazione sono davvero numerose ed ogni singola competenza richiede uno studio approfondito e una continua ricerca di stimoli e di innovazioni.

Oggi sono molto richieste competenze strategiche (capacità di analisi, di sviluppare un messaggio corretto, rispondere ad obiettivi), competenze organizzative (le fasi del flusso di lavoro), competenze teoriche (comunicazione visiva, utilizzo del testo, del colore, sviluppo di un progetto grafico, ragionare per immagini e metafore ecc.), competenze tecniche (utilizzo dei software), competenze relazionali (lavoro in team).

Poi spetterà ad ognuno di noi scegliere in quale o quali discipline eccellere, se nell'ambito fotografico, nel web design, nella comunicazione pubblicitaria, nel video, nella prestampa ecc.

Cosa vuol direstudiare grafica”?

Come dicevo prima i rami professionali nell'ambito della comunicazione sono numerosi e ognuno di essi richiede una grande dedizione e amore.

Questo significa che un grafico necessariamente deve conoscere e studiare la storia e le basi della comunicazione pubblicitaria, la storia dell'editoria e come essa si è sviluppata nel corso degli anni, conoscere i media su cui si estende la comunicazione ecc...

Ad esempio un professionista della stampa tipografica non può trascurare quali sono state le origini della stampa perchè non potrebbe comprendere a pieno il percorso di sviluppo ed innovazione che ci porta ai giorni nostri.

Inoltre è importante non fossilizzarsi sull'epoca in cui viviamo ricordandoci che nella storia dell'arte e della comunicazione c'è molto da cui attingere in termini di creatività, concept e tecnica.

Anche lo studio dei software di grafica è molto importante, oggi è richiesta rapidità e precisione nel flusso di lavoro e l'utilizzo avanzato dei software ci permette di arrivare a risultati in termini di tempo e qualità davvero sorprendenti, ma ricordiamoci che non è la maestria nell'utilizzo di essi che fa il professionista ma piuttosto che ci aiutano alla realizzazione finale di un lavoro d'eccellenza.

Nel nostro lavoro l'approccio di partenza è molto importante e fa la differenza in un flusso di progettazione. Parlo di approccio manuale: progettare un logo partendo da una serie di schizzi su un foglio di carta è molto diverso dal partire da un file vuoto di Illustrator o pensare di girare uno spot pubblicitario senza avere uno storyboard che illustra come si dovrebbe svolgere la scena e le inquadrature...

Beh, non è necessario disegnare capolavori! Non tutti siamo pratici con la matita, l'ampia conoscenza dei software ci permetterà poi di realizzare al meglio il nostro prodotto sulla base delle idee che abbiamo abbozzato.

Per concludere ognuno di noi dovrebbe tenersi sempre aggiornato studiando con curiosità e passione le rapidissime evoluzioni del campo della comunicazione a pro di una costante crescita professionale.

Cosa non si deve mai pensare quando si sceglie di intraprendere un percorso del genere?

La prima cosa che non si deve pensare è di essere arrivati al traguardo dei propri limiti. L'essere curiosi e cercare costantemente di capire in cosa posa possiamo ancora crescere rende il nostro lavoro unico e stimolante e da risultati concreti. Quindi mai direfin qui arrivo...” opiù di così non so fare”!

Inoltre non si deve pensare di poter fare tutto da soli. Negli anni ho capito che un team affiatato e stimolante è fondamentale per portare i risultati del nostro lavoro molto in alto. Inoltre il confronto costante con altre professionalità porta alla ricerca di nuovi stimoli, nuove soluzioni e approcci.