lunedì 19 ottobre 2009

Mostra "Il Segno del Desiderio" a Torino

Riceviamo e pubblichiamo:


Roberto Baldazzini. Il Segno del Desiderio.


La Galleria Art & Comics, Lilttle Nemo e Paratissima presentano la mostra:

“Il Segno del Desiderio”

Roberto Baldazzini tra fumetto e pop art.

Pitture, inchiostri e disegni dell’artista modenese.


Galleria Art & Comics, Via Ozanam 7 a Torino.

Dal 5 al 21 novembre 2009

Inaugurazione mercoledì 4 novembre alle ore 20,00. Interverrà l’autore.


Roberto Baldazzini, nasce a Vignola il 18 agosto 1958.

Accanito lettore nonché collezionista di riviste glamour anni ’50 e di fumetti classici americani, Baldazzini trae ispirazione tanto dal mondo dei serial televisivi Anni ’50 che dai maestri come Hal Foster ed Alex Raymond; l’uso assiduo dei retini suggerisce un rimando alla pop art di Roy Lichtenstein ma con il gioco straniante di rinchiudere gli stilemi della pittura pop all’interno della rigida gabbia della vignetta.

Nel corso degli anni proprio la sua abilità di contaminare linguaggi diversi gli ha permesso di essere autore di fumetti, designer di oggetti, realizzatore di campagne pubblicitarie, illustratore e pittore.

Il suo esordio fumettistico avviene sulla fanzine “Pinguino Guadalupa”. Luigi Bernardi lo chiama a collaborare alla neonata rivista “Orient Express” che ospitava autori italiani ormai classici assieme a fumettisti d’avanguardia. Autore completo realizza storie e personaggi pubblicati sulle riviste colte del fumetto da “Tempi Supplementari” a “Comic Art”. Il suo segno singolare, denso di rimandi alla pop art ,lo sintonizza con il mondo della comunicazione pubblicitaria. Infatti il suo segno nitido ed estremamente intellegibile si presta a riempire tanto gli spazi minuscoli come quelli di un logo, quanto gli spazi sconfinati della cartellonistica pubblicitaria conservando una possente visibilità anche in mezzo a tutti gli altri segni che compongono la giungla semiotica urbana. Realizza così campagne per la Erg – ridisegnando il character di Superman; per la Axe; le Ferrovie dello Stato; la Salvarani; cataloghi di design per Alessi, Sottsass, Philips. Le sue illustrazioni si possono trovare sulle pagine de “Il Manifesto”, di “Vanity”, “Per Lui”, “Marie Claire”, “Lei”, … Nel 1997 realizza la campagna triennale per il lancio definitivo dei telefoni cellulari Tim. Viene chiamato a creare un intero mondo a fumetti che ruota attorno al nuovo mezzo di comunicazione.

Ascrivibile alla scuola del “Nuovo fumetto italiano” assieme ad autori come Giacon, Igort e Mattotti, Baldazzini inizia presto a cimentarsi con la pittura. Da un primo momento contraddistinto da un’estetica ironico-nostalgica nel quale le sue tele sembrano rifarsi ai frame televisivi di vecchi serial americani, passa ad interpretare, con grandi ritratti su tela o su legno sagomato, le sue eroine: da Stella Noris a Chiara Rosenberg. Giunge infine alla pittura ad acrilico.

“Nei lavori più recenti prendono vita delle donne immaginarie, fate aristocratiche e minacciose dee guerriere, … si registra un progressivo allontanamento stilistico dall’emisfero pop, che sembra portare verso una eleganza quasi soffocante di matrice Art Nouveau, riscontrabile soprattutto nelle arzigogolate capigliature che invadono come piante rampicanti buona parte dello spazio della tela, nei ricercatissimi costumi, nelle armature dal sapore fantasy, in un gioco continuo di rimandi con i motivi decorativi dello sfondo”. (Gastone Mencherini)


CITAZIONI

“Baldazzini ricostruisce, con il suo tratto nettissimo e deciso i contorni di un universo inesistente”. Carlo Branzaglia


“Le donnine (di Baldazzini) possono essere vittime sì, ma compiacenti; le loro estasi erotiche sfociano nel mistico; l’aggressività di alcune pose sembra più difensiva che offensiva, e l’eleganza di certe mise non nasconde la malcelata insicurezza di chi le indossa”. Carlo Branzaglia

“Le sue opere sono un continuo rimescolamento di carte tra fumetto e pittura, uno studio di tutte le loro possibili intersezioni, la ricerca della compenetrazione di un linguaggio nell’altro. La loro singolarità, e la loro parziale indecifrabilità, derivano proprio dalle tensioni provocate dalla convivenza forzata dei due mezzi espressivi in un unico contesto. Una lotta tra ossimori – fissità e anti-narratività pittoriche da una parte, e dinamicità e narrativa fumettistiche dall’altra – senza sopraffazioni definitive, che provoca una continua vibrazione interna …”. (Gastone Mencherini)

“Ma ecco apparire Roberto Baldazzini, padrone di una tecnica grafica imperiale … nutrita di mille referenze plastiche … ci troviamo in un mondo sessuale di una serenità che ci prende alla gola, come di fronte allo spettacolo di un paradiso non perduto, ma non ancora trovato … Baldazzini è un angelo che ci lascia intravedere il sogno accecante dei nostri desideri … “. Moebius

“Oggi, la pornografia – intesa come arte – ha un maestro: il suo nome è Baldazzini. Io vi dico la verità: Baldazzini è uno dei migliori disegnatori di fumetti del mondo d’oggi, la via che lui ha scelto nulla toglie la suo talento, al contrario. Le sue opere finiranno senza dubbio al Louvre o al Guggenheim”. Jean Pierre Dionnet

“Da ormai quindici anni è talmente accanito nel puntare la sua matita sulle donne e sui loro corpi. Diabolico Roberto Baldazzini, che non la smette un istante di adorarle, di vezzeggiarle, di temerle, di incantarsene… Ma può una immagine marchiata dal segno grafico di Baldazzini essere casta e innocente? Io penso di no, così com’è di queste “fate” … a prima vista si stanno contenendo, sono al di qua o a lato dell’azione sensuale. E invece no. Quelle “fate” stanno pensando. Stanno pensando quello che Baldazzini pensa da quindici anni ogni momento. Che tra uomo e donna è un tumulto di inferno e di paradiso, e che più coltivi le immagini di quell’inferno e di quel paradiso, più la vita vale la pena di essere vissuta”. Giampiero Mughini

La mostra inaugura il ciclo espositivo della Galleria Art & Comics di Via Ozanam 7 a Torino, dedicato al rapporto tra arte e fumetto. Ospita oltre settanta illustrazioni e tavole originali e numerose pitture.