venerdì 16 dicembre 2011

Sergio Staino per Lezioni di Fumetto

Riceviamo e pubblichiamo:


Lezioni di Fumetto

8 lezioni-dialogo tra un autore, un giornalista, un editore


Lezioni di fumetto 4:

Sergio Staino

DOMENICA 15 GENNAIO - TEATRO STUDIO ORE 18

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

Biglietti 8 euro

Si dice che Sergio Staino è come Bobo, e in parte è vero, anche se il naso di Sergio non è poi così grosso come lo disegna. Però, come il suo autore, Bobo è un padre di famiglia, un marito appassionato ed un ex-militante del Pci. Per questo, con infinita saggezza, dal 1979 Bobo ci fa vivere i tormenti, le illusioni, le delusioni di chi un tempo ha creduto nel sol dell’avvenire. E poi, con disumana costanza, anche le disillusioni di chi ha propugnato che il privato fosse politico e quindi deve mettere in mostra a fumetti tutta la sua vita familiare, fatta di scontri, gelosie, incomprensioni generazionali ma anche (anzi, soprattutto) di autoironia e senso dell’umorismo. Però Sergio Staino è molto di più di Bobo: tra le altre cose inventore di giornali satirici, regista cinematografico, autore televisivo, romanziere, scrittore per il teatro, regista teatrale, politico, pittore, direttore artistico, opinionista e guru dei nostri tempi. A ulteriore dimostrazione che le lezioni di fumetto sono anche lezioni di vita.

Sergio Staino nasce a Piancastagnaio, in provincia di Siena, nel 1940. Laureato in Architettura, sfrutterà quel titolo per insegnare materie tecniche alle scuole medie nell'area fiorentina. Anche per questo, si stabilisce sulle colline presso Scandicci, con la moglie peruviana Bruna e i figli Ilaria e Michele. Giunto "nel mezzo del cammin di sua vita", tuttavia, l'architetto Staino imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta. Si tratta del Fumetto.

Staino vi si avvicina abbastanza timidamente, ignorando di divenire a tempo di record una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. A fumetti, descriverà un po' se stesso e un po' i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. Le prime tavole scritte e disegnate da Staino, con una presentazione del carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus, nel 1979. Trail 1980 e il 1981, Staino collabora alla pagina culturale del quotidiano romano Il Messaggero e, nel 1982, imposta il suo proficuo rapporto con L'Unità, superato l'iniziale scetticismo sulle possibilità di ironizzare dal podio di un'organo di partito.

Nel 1986, il papà di Bobo fonda e dirige il settimanale satirico Tango, sulle cui pagine sfileranno le migliori firme della satira italiana, molte delle quali provenienti da Il Male, giornale che aveva rilanciato la satira in Italia nel decennio precedente. Scrivono per Staino, tra gli altri, Lorenzo Beccati, Gino e Michele, Francesco Guccini, Renato Nicolini, David Riondino, Sergio Saviane, Michele Serra. Disegnano per lui Altan, Angese, Massimo Cavezzali, Dalmaviva, Ellekappa, Giuliano, Daniele Panebarco, Roberto Perini, Vincino, perfino Andrea Pazienza che, prima di morire, nel l 1988, lascerà in redazione le sue ultime vignette che ritraggono Achille Occhetto. (Vedi Tango e il PCI di Stefania Franchi, Rubbettino Editore)

In quegli stessi anni, lo chiama anche la TV. Dopo aver trasportato Bobo in alcuni sketch dello show Drive In (impersonato da Paolo Pietrangeli), nel 1987, Staino dirige la rubrica Teletango, inserita nel contenitore della domenica Va' pensiero, su Raitre. Per la stessa rete, nel 1990, realizza il film-video Io e Margherita e cura la parte satirica negli "special elettorali" del TG. Quindi, nel 1993 firma il "varietà" Cielito lindo, una sorta di "Zelig ante litteram" condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci, dove debuttano televisivamente Aldo Giovanni e Giacomo, Luciana Littizzetto e Bebo Storti. Nell'inverno 1995-96, Staino collabora al TG3 con una vignetta satirica quotidiana.

Per il grande schermo, nel 1988 sceneggia e dirige il film Cavalli si nasce, con Paolo Hendel, David Riondino, Vincent Gardenia e la partecipazione straordinaria di Roberto Murolo. Del 1992 è Non chiamarmi Omar, tratto da un racconto di Altan e con uno straordinario cast d'interpreti, da Gastone Moschin a Barbara D'Urso, da Stefania Sandrelli a Ornella Muti.

Numerosi i suoi impegni teatrali, da direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze alla presidenza dell'Istituzione Servizi Culturali di Scandicci, fino alla direzione artistica dell'Estate Fiorentina.

Tra gli altri suoi lavori recenti, le illustrazioni (con Isabella Staino) del racconto di Adriano Sofri Gli angeli del cortile (2003), scritto in origine per essere letto in carcere la notte di Natale, e la versione attualizzata del burattino collodiano Pinocchio Novecento: 25 quadri con gli episodi salienti del romanzo, interpretati da alcuni protagonisti della storia del Novecento.

Tra i riconoscimenti ottenuti, si ricordano almeno, nel 1984, il Premio Satira Politica Forte dei Marmi e lo Yellow Kid come "miglior autore" al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Tenco/Canzone e fumetto nel 1986 e il Premio Persea 2002, consegnatogli a Firenze nella convention Comicstrip.

E il fumetto? Dove lo metto? In Francia c'è un corso di storia ed Estetica del Fumetto nella più prestigiosa università di Parigi: la Sorbonne. Infatti i francesi lo definiscono la Nona Arte. E noi ci facciamo un corso all'Auditorium! Un ciclo di otto lezioni con le star più brillanti da Gipi a Sergio Staino, da Leo Ortolani a Milo Manara, che saranno costrette a raccontare e svelare tutti i segreti della loro arte e della loro professione incalzati da Luca Raffaelli, il mitico critico di fumetti di Repubblica e sfiniti da Francesco Coniglio, l'epico editore talent scout. Otto incontri importanti, divertenti, unici, apocalittici e integrati.

Info 06-80241281 www.auditorium.com

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